- Il tartufo nero del Monte Baldo
"I tartufi?" replicano molti con faccia stupita quando gli dici che fra il Garda e il Baldo ci sono questi preziosi funghi ipogei. Già, anche i tartufi sono fra il ben di Dio di quest'isola felice. Qui c'è soprattutto il tartufo nero: il tuber aestivum, volgarmente detto scorzone. Ma c'è anche qualche po' di melanosporum, il nero pregiato. Ed altre varietà ancora. Secondo la tradizione, arricchiscono risotti e tagliatelle. Il tartufo gardesano è noto da secoli a gastronomi e naturalisti. A fine Cinquecento il Grattarolo asseriva che i montanari dell'area gardesana "trovano tartuffi, e funghi di molte sorti delicatissimi". Di tartufi delle colline mantovane prossime al Garda si serviva Bartolomeo Stefani, cuoco alla corte dei Gonzaga nella seconda metà del Seicento: "Ne' tempi freddi - scriveva - si gode la tartuffola delle pianure, che si può conservare in oglio per i tempi caldi, ne' quali ancora se ne può havere di fresca, estratta da monti, e colli". Sul finire dell'Ottocento il Solitro parlava degli "odorosi ed eccitanti tartufi" gardesani, destinati a essere "delizia delle mense signorili". Oggi tra Baldo e Garda, i cercatori autorizzati sono ancora qualche centinaio.
- La marronata di San Zeno
La marronata, la confettura di marroni, è nata sulla riviera veneta del lago di Garda utilizzando i marroni del Baldo. Ad inventare la marronata furono Felice Vivaldi e il figlio Vincenzo. Era il 1933. "La marronata - raccontava il cavalier Vincenzo Vivaldi - ha avuto un'origine un po' fortuita. Io e mio padre Felice leggemmo su un vecchio libro una ricetta popolare che ci incuriosì e subito ci mettemmo ad elaborarla, lavorandoci sopra, sbucciando castagne e facendo prove su prove. Poi il prodotto finalmente ci soddisfece: era riuscito bene".
La produzione dei Vivaldi è continuata sin verso il 1970. Con il 2002 a San Zeno di Montagna la marronata è tornata in vita per merito di un giovane castanicoltore locale: Simone Campagnari.
- Il montebaldo
Il Monte Baldo è un formaggio a pasta semidura prodotto con latte vaccino parzialmente scremato nella zona di Mori, Brentonico, Ala, Avio, Nago e Torbole. La pasta ha colore paglierino intenso nel periodo estivo, paglierino chiaro nel periodo invernale, con occhiatura omogenea a occhio di pernice. La crosta è liscia o leggermente ruvida, la forma cilindrica del diametro di 33-38 centimetri e un'altezza di 8-10 centimetri. Matura da almeno 7 mesi sino a un massimo di 4 anni.
- Il montebaldo primo fiore
Sul Monte Baldo trentino, nella zona di Brentonico, è possibile trovare il Monte Baldo primo fiore, un formaggio vaccino a pasta semidura realizzato con latte parzialmente scremato proveniente dal bestiame al pascolo in malga. Si tratta di un prodotto saporito, profumato, utilizzato sia da pasto che da grattugia. La pasta ha colore paglierino intenso, con occhiatura omogenea. La forma è cilindrica. Matura da 7 mesi a 4 anni.
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